La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti nasce nel 2008, seguendo il modello della Confédération des Vignerons indépendants de France (VIF), che a sua volta mosse i primi passi già nel 1976 quando, una manciata di vignaioli nel sud della Francia, creò un piccolo sindacato.
Ad oggi la VIF conta più di 7000 vignaioli, distribuiti in 32 federazioni dipartimentali e 10 federazioni regionali, è riconosciuta da organi rappresentativi, decisionali e di concertazione dove è presente a livello nazionale, regionale e dipartimentale.
La FIVI, in Italia, ad oggi conta più di 1300 iscritti sparsi su tutto il territorio nazionale (3% delle circa 42.000 aziende produttrici di vino italiane). Aderire alla FIVI comporta una serie di importanti ed imprescindibili requisiti da rispettare. Un’azienda iscritta alla FIVI è una società di persone, con un rappresentante legale (il delegato FIVI del Lazio è Ludovico Maria Botti, titolare della Trebotti, azienda Biosostenibile – creata dai tre fratelli Botti nel 2003 – di Castiglione in Teverina).
Il Vignaiolo indipendente deve seguire ogni fase (dalla vigna alla commercializzazione, passando per la lavorazione, la degustazione in cantina, e tutti i vari aspetti burocratici ed amministrativi). Produrre un vino indipendente significa lavorare solo le proprie uve e vendere solo i propri vini artigianali (nel caso della azienda biologica Trebotti sono anche vini biologici, vini vulcanici e vini senza solfiti aggiunti), rinunciando all’acquisto di uve e/o vino dall’esterno se non i casi di estrema necessità (ad esempio calamità naturali che potrebbero compromettere la sopravvivenza dell’azienda stessa).
Il 2021 è proprio un anno in cui i cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova l’azienda Trebotti. La quantità di uva raccolta, sebbene di altissima qualità, a causa di soli 7 mm di pioggia in 100 giorni (da fine maggio a settembre) è molto meno della media delle precedenti annate. La Trebotti oramai da anni numera le bottiglie di ogni vino in modo da permettere al consumatore finale di seguire gli andamenti delle quantità per dare trasparenza e garantire che i vini prodotti provengano esclusivamente dai vigneti aziendali.
Questo è un modo per comunicare apertamente che l’azienda produce i vini in “vigna e non in cantina” nel senso che l’attore (o come direbbero gli anglosassoni “il driver”) principale è sempre la natura (condizioni meteo, precipitazioni, temperature, patologie, eccetera.)
Ad esempio, il 3S Ancestrale, spumante metodo classico ancestrale è stato prodotto nel 2015 (579 bottiglie) e nel 2016 (1033 bottiglie). Alle annate 2017 e 2018, proprio per l’impossibilità di comprare uve o vino, l’azienda Trebotti ha dovuto purtroppo rinunciare causa 80 giorni di siccità nel 2017 e tre grandinate nel 2018.
A Natale 2021 uscirà un’anteprima esclusiva di 100 bottiglie del del 3S L’ancestrale 2019 (annata che consta di circa 1588 bottiglie totali che verranno poi messe sul mercato nel natale 2022 per rispettare i tre anni di maturazione nella grotta etrusca).
https://shop.trebotti.it/prodotto/3s-ancestrale
La sfida più impegnativa è l’adattamento al climate change: l’azienda partecipa a sperimentazioni e progetti volti a trovare nuove tecniche agronomiche e di vinificazione per affrontare l’aumento degli estremi: siccità, grandine, bombe d’acqua. Questa è la sfida dell’immediato futuro, specialmente per la gestione dell’acqua, ormai diventato fattore limitante. Basti pensare che per le uve DOC era proibita l’irrigazione, adesso sicuramente necessaria nelle annate come 2021 e 2017. Bisognerà prevedere sistemi di accumulo d’acqua piovana invernale molto più ampi rispetto al passato nonché una gestione dell’irrigazione ottimizzata per evitare sprechi, tramite strumenti innovativi e automazione digitale per l’efficientamento dell’irrigazione stessa.
Ma produrre vino biologico in modo ecosostenibile non comporta solo vendere vino ma anche avere il dovere e l’opportunità di creare occasioni (finalizzate alla sensibilizzazione e all’acquisto consapevole) per divulgare ed informare amici, clienti, consumatori o semplici appassionati di passaggio, riguardo alle innovazioni ma anche ai sacrifici e agli sforzi che un’azienda biologica deve sostenere in annate poco generose da un punto di vista meteorologico.
Ed è per questo che, nell’ottica anche di differenziare ed arricchire l’offerta, la Trebotti da un paio di anni ha avviato il progetto delle EcoWineExperience. Un ventaglio nutrito di pacchetti che permettono a chiunque (grazie ai prezzi molto accessibili: si parte da una degustazione di almeno 6 vini biosostenibili a soli 15 euro) di avvicinarsi all’azienda, di assaggiare non solo i vini ma anche altri prodotti gastronomici del territorio, di conoscere le scelte e le innovazioni in tema di sostenibilità ambientale che l’azienda porta avanti ormai da quasi 20 anni.
Gli eventi sono sempre disponibili, sette giorni su sette, su prenotazione e sono personalizzabili, ma finalmente, dopo la pausa estiva, i “Pranzi con il vignaiolo” della domenica ricominceranno appunto domenica 17 ottobre.
Ludovico e lo staff dell’azienda Trebotti, dopo una piacevole passeggiata con visita guidata tra vigneti, oliveto, asina Jane, orti e grotta, propongono un menù che va dall’aperitivo al dolce, con prodotti del territorio cucinati espressi. L’orto biologico della Trebotti ovviamente la fa da padrona nei menù proposti, rispettando stagionalità e disponibilità naturale degli ortaggi. Per il resto (pasta artigianale, formaggi, carne, funghi e tartufi, dolci e gelati, eccetera) vengono in soccorso partner storici dell’azienda che non solo sono sempre del Territorio ma che condividono la stessa vision, aderente al biologico e attenta all’ambiente, della Trebotti. L’azienda ovviamente propone alternative per vegetariani, vegani o per chiunque abbia necessità alimentari da rispettare.
Ogni portata è accompagnata ad un vino che viene accuratamente abbinato al piatto proposto, spiegato e raccontato. Il tutto pasteggiando e degustando serenamente nel rispetto di tutte le norme e, finchè il meteo lo permette, a fronte di un panorama mozzafiato sulla valle del Tevere e sulla dirimpettaia Umbria. Qualora, andando incontro all’ormai sopraggiunto autunno e all’inverno, le temperature o il meteo non lo permetteranno, il pranzo avverrà nell’elegante sala degustazioni della cantina Trebotti (sempre nel rispetto di ogni normativa).
I pacchetti della Trebotti sono facilmente consultabili ed acquistabili sullo shop on line https://shop.trebotti.it/ecowineexperience che l’azienda ha creato recentemente. Un sito rapido ed intuitivo che con pochi click permette di portare a casa (ma anche di regalare) la possibilità di partecipare ad esperienze belle, piacevoli, rilassanti ma in grado anche di essere costruttive e formative.
E’ rassicurante constatare che, nonostante le limitazioni e le difficoltà legate ai cambiamenti climatici, la Trebotti continua a far parte orgogliosamente della FIVI proprio nell’ottica di produrre vini di qualità e di avere un dialogo aperto e trasparente con i consumatori, amici e clienti, e proprio per questo motivo l’azienda sarà presente a Piacenza dal 27 al 29 novembre dove si terrà la decima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti.